“Un fatto grave sta accadendo nella nostra città”. Titola cosi un comunicato stampa il Circolo del Partito Democratico di Adrano che interviene sulla vicenda Asacom. “Di recente, il Comune di Adrano ha deciso di ridurre e garantire il servizio degli ‘assistenti alla comunicazione’ solo fino al mese di aprile all’interno degli istituti di sua competenza, causa mancanza di fondi – si legge nella nota stampa del Pd – La figura dell’ASACOM nelle scuole italiane è nata nel 2000 come risposta all’esigenza di garantire il diritto all’inclusione degli studenti con disabilità. L’assistente, che spesso affianca il docente di sostegno, svolge un ruolo centrale e fondamentale nel supporto ai bambini con disabilità, nell’abbattere le barriere alla comunicazione e nell’assicurare che possano accedere a un’educazione e a una vita sociale pienamente inclusiva. Ma come è possibile tutto ciò? – si chiede il Circolo del Pd adranita – Per gestire queste figure, che rappresentano un punto di riferimento fondamentale per la comunicazione e l’integrazione dei bambini con disabilità nelle scuole italiane, tutti i Comuni ricevono fondi destinati a supportare l’inclusione sociale e la partecipazione attiva alla vita scolastica degli studenti con disabilità. La cosa grave è che gli uffici competenti (forse unico comune a ricorrere contro sentenze che difendono ragazzi con disabilità), invece di cercare una soluzione, spostando fondi da altri capitoli o attingendo dal fondo di riserva (che potrebbe essere già esaurito), ricorrono contro la sentenza del tribunale di Catania, che ha dato ragione alle famiglie aventi diritto al servizio. Chiediamo all’Amministrazione comunale – conclude la nota del Pd – invece di limitarsi a consegnare solo targhe di riconoscimento alle associazioni che si occupano di queste famiglie, di garantire il servizio fino alla fine dell’anno scolastico, e di utilizzare i fondi destinati a pagare le spese del ricorso (creando ulteriori oneri per un Comune che sappiamo non navigare nell’oro) per assicurare il servizio a chi ha il diritto di vivere con maggiore serenità una vita segnata dalla fragilità”.
