Adrano. “Canzoni e pregiudizi”. A palazzo Bianchi interessante incontro promosso dall’associazione
Sep 19, 2025
Adrano. “Canzoni e pregiudizi”. A palazzo Bianchi interessante incontro promosso dall’associazione “Donna Fenice”. Relatrice la sociologa Graziella Priulla
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Canzoni e pregiudizi, parole tossiche,
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dentro testi stereotipici è questo il
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titolo dell'incontro che si è tenuto
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oggi pomeriggio nella sala sicurella di
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Palazzo Bianchi ad Adrano. L'iniziativa
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promossa dal centro antiviolenza donna
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Felice con l'obiettivo di accendere i
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riflettori sui testi musicali che spesso
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inconsapevolmente diffondono stereotipi
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e linguaggi tossici. A guidare la
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riflessione è stata la sociologa e
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saggista Graziella Priulla, già docente
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ordinaria dell'Università di Catania che
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da anni studia i meccanismi culturali
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alla base delle discriminazioni di
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genere.
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Dottoressa Prilla, quali sono queste
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parole tossiche e cosa intendiamo con
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tossiche in questo contesto che emergono
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dei testi delle canzoni di questi di
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questi anni?
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Eh, la cosa più tossica forse è
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sottovalutarlo, perché quando chiamiamo
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leggera la musica che circola, quelle
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che chiamiamo solo canzonette, pensiamo
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che non abbiano nessun influsso. Io
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invece penso, per esempio, che sulla mia
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adolescenza e sulla mia giovinezza le
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canzoni abbiano avuto un peso notevole e
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che molti degli stereotipi che io mi
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porto appesso, come tutti noi, nascano
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da queste canzoni. i rapporti fra uomo e
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donna, le tipologie di donne che vengono
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descritte, il modo di intendere l'amore,
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il principe azzurro, tutte queste favole
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che ci siamo raccontate, molto nascono
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dalle canzonette e mi pare strano che si
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sottovalutino, anche perché ci sono dei
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paralleli possibili tra le antiche
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poesie,
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pensiamo a Petrarco, a Dante Leghieri,
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troviamo addirittura naturalmente
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banalizzate delle assonanze con le
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canzonette degli anni 80-90 e potremmo
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anche studiare quelle e fare dei
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paragoni utili nelle scuole, ma molto
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spesso non vengono trattate come temi
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importanti.
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Eppure la la musica sappiamo benissimo,
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è un mezzo potentissimo di di
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comunicazione. Sono solo canzonette,
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diceva Bennato. Però la musica è una un
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grande mezzo di comunicazione,
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non c'è dubbio, perché suscita dei
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riflessi emotivi, tira fuori delle cose
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profonde e oltretutto nel caso della
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musica leggera, essendo quasi sempre
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molto orecchiabile, adesso non parlo del
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trap o del rap che hanno una ritmicità
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molto ossessiva e quindi non sto
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parlando in questo caso di melodie o di
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emozioni, però la musica leggera da
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sempre trascina emozion
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trascina folle riesce anche ad abbinarsi
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ai nostri ricordi, al nostro vissuto,
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quindi è molto importante e
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l'adolescenza e la giovinezza forse sono
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le fasi della vita in cui questo si
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sente in modo particolare, tanto che ce
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le ricordiamo le canzoni che cantavamo
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quando avevamo 20 anni.
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Ecco, le chiedo per ultimo. Allora, come
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interpretare positivamente queste parole
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tossiche e se sono tossiche nel senso
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negativo del termine, tra virgolette,
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come difendersi? ehm
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tossiche nel senso che possono produrre,
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se lasciate da sole senza discuterne
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degli effetti negativi. Allora, l'unica
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cosa possibile è discuterne. Faccio
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l'esempio di un autore che pure io amo,
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Roberto Vecchioni. Voglio una donna con
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la gonna. Voleva dire che rifiutava
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l'emancipazione, l'autodeterminazione,
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la libertà femminile, eccetera.
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portiamolo in classe e discutiamone. Non
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è questione di demonizzarle, è questione
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di cercare di capire come mai queste
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cose passano inosservate, ma in realtà
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poi degli effetti li hanno.
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Noi abbiamo cercato di veicolare, di
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lavorare su questi argomenti attraverso
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tantissime modalità artistiche e quindi
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abbiamo avuto teatro, ci siamo occupati
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di
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di pittura, di di scultura e così via.
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Oggi abbiamo deciso di dedicarci alle
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canzoni. Perché le canzoni? Perché le
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canzoni arrivano a tutti, veramente a
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tutti, soprattutto ai giovani. Noi
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dobbiamo fare prevenzione e dobbiamo
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cercare di far passare dei messaggi
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positivi ai ragazzi, ragioni, oggi ci
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dedichiamo alle canzoni, ai testi e alle
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parole tossiche che sembra che passino
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in maniera assolutamente tranquilla e
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indifferente, ma in realtà contengono
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dei messaggi veramente discriminatori.
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Sì.
#Discrimination & Identity Relations